L’ODISSEA COME NON L’AVETE MAI VISTA

Un musical pieno di rimandi alla vita attuale, quello realizzato sabato 11 novembre da Nuova Acropoli, presso il celeberrimo Teatro Flaiano, a Roma, in occasione della Giornata Mondiale della Filosofia.

Ulisse era incarnato nello stesso pubblico che si è visto così parte delle prove più famose: il confronto con Polifemo, la forza ammaliatrice della Maga Circe e le tentazioni delle Sirene.

 

 

 

Polifemo, lo sappiamo tutti, è un Gigante della mitologia, ingenuo ed istintuale.

Il suo stomaco se ne infischia delle leggi dell’ospitalità sacre a Zeus.

Ma forse non è ancora fra noi, quando non siamo interessati ad accogliere e conoscere chi è diverso?

Integriamo o usiamo gli stranieri a nostro uso e consumo?

Chissà che nuove generazioni non abbiano la meglio, sostituendo le mode e le correnti di opinioni con la ricerca delle virtù e dei valori propri dell’essere umano.

 

Circe poi non è mai morta, sta lì che osserva, sempre pronta a trasformare gli uomini in ciò che più li rappresenta.

È la Maya indù, l’illusione, che con i migliori sortilegi, ordisce trappole per farci arrivare ai nostri limiti e mostrarci di cosa siamo fatti, cadono così le maschere ipocrite in diverse situazioni: competizioni sul lavoro, gossip, tradimento della parola data, gola, furfanteria…vizi tutti rappresentabili dagli animali in cui Circe ci trasforma…con rispetto degli animali!

Sarà solo l’aiuto del dio Hermes, la conoscenza, che renderà Ulisse ben saldo ed incorruttibile, immune da ogni trasformazione, permettendogli di salvare i suoi compagni, che in fondo sono una parte di lui.

 

Infine, l’isola delle Sirene! Ulisse, avvisato da Circe, da cui ha appreso tanto, (perché Maya insegna molto se ci si riesce a dialogare), si farà legare all’albero maestro, per udire e capire quali e quante tentazioni mandano in rovina l’uomo.

Allora, come ora…

Solo ben legati ai propri valori (l’albero maestro), è possibile riconoscere ed affrontare le ingannevoli voci ...

che ci fanno credere che siamo i migliori o che non valiamo niente,

che ci promettono l’amore eterno, o il benessere senza sforzo,

per capire che ogni forma di dipendenza, per quanto sottile, abbrutisce l’uomo.

Perché Ulisse, ce lo ha spiegato bene Dante, ci dice che “Fatti non foste a vivere come bruti, ma per seguir virtude e canoscenza”.

 

Questi ed altri insegnamenti hanno espresso i volontari di Nuova Acropoli attraverso il canto ed il racconto della paziente Penelope e dei compagni di Ulisse, perché, in fondo, siamo tutti eroi se impariamo a guardare la Vita come una meravigliosa avventura!

Per dettagli ed informazioni:

roma(at)nuovaacropoli.it      

ladispoli(at)nuovaacropoli.it